sono.
Sono sempre stato appassionato alla tecnologia fin da piccolo. Ero il tipico ragazzino a cui gli adulti si rivolgono quando non gli funziona qualche aggeggio elettronico o, meglio ancora informatico. Smanettavo coi computer, creavo piccoli siti in HTML, montavo hardware e mi registravo a tutte le piattaforme che trovavo.
Quando ho iniziato a studiare come programmatore ho capito che non era la mia strada, volevo qualcosa di più creativo e quando mi sono laureato all’Accademia di Belle Arti ho capito che non era la creatività che cercavo, bensì la strategia.
A molti esperti di marketing capita di arrestarsi perché non dispongono di competenze informatiche, a molti informatici mancano competenze di marketing, a molti altri manca la caratura creativa. Io cerco di mettere in asse il meglio di 3 mondi (marketing, informatica, creatività) perché vengo un po’ da tutti.
Molti pensano che il marketing sia fare i post sui social, creare una brochure o lanciare un sito web ma non si tratta (solo) di questo. Gran parte del mio lavoro è dietro le quinte, nello spazio ritenuto vuoto tra pubblicizzare e vendere, tra vendere e guadagnare (sì, c’è differenza).
Quello di cui mi occupo è per definizione il passo più estremo nell’innovazione tecnologica nel marketing, non tanto per gli strumenti che padroneggio, quanto per i concetti su cui si basa.